martedì 19 febbraio 2008

L'isola che non c'è

Genova è l'isola che non c'è. Peter Pan incanta, ride, scherza e si prende gioco dei terribili pirati con il vessillo sdrulcito del grifone, guidati dal crudele Giacomo Uncino e dal maldestro Spugna; Michele, Gianni, Wendy (a Genova la chiamano Reto Ziegler) e Carambola si divertono al Marassi.
Peter Pan è facilmente identificabile, con i capelli da ragazzino e il 99 sulle spalle (nove come tre volte tre, novantanove come i canti della Commedia).
Patto con il Diavolo (a cui, birbante di un Peter, ha venduto Trilly Campanellino, che gioca in un'altra Neverland con la maglia 21 e fa incantesimi sempre più belli) in cambio di eterna e irresponsabile giovinezza.
Peter Pan, un pò Robinson Crusoe, un pò Arturo Gerace; un pò Oliver Twist, un pò Billy Elliot; un pò Pinocchio e un pò Gianburrasca. Di domenica un pò Gianni Rivera e un pò Zinedine Zidane...
E allora, caro Peter, bentornato a Futbolandia, l'isola del calcio che non c'è.

2 commenti:

Fabio Disingrini ha detto...

Mi congratulo con Andre per il suo primo articolo pubblicato la scorsa settimana sull'Avvenire.
Sei grande Mago Garga.

Anonimo ha detto...

e mi congratulo cn lo zio disi x aver ripreso 1 dei romanzi più belli...nonkè peter pan...

andre

p.s. ma feli lo sa ke a milanello c'è 1 certo trilli campanellino?