sabato 7 giugno 2008

Viaggio in Portogallo

Il Signor Raimundo Silva, parco impiegato dell’Estado Novo di Antonio de Oliveira Salazar presso il comune di Setùbal, si sentiva già disilluso dalla vita e dai versi del suo malinconico fado quando -non ancora ventenne- il 26 luglio 1966 dopo la sconfitta del Portogallo di Eusebio contro l’Inghilterra di Bobby Charlton disse: «Non c’è altro da vedere».
Quando poi con la stessa persuasione il Signor Raimundo Silva ripeté le stesse parole dopo il golden gol di Zidane nella semifinale degli Europei 2000 e più di tutto durante la finale 2004 dopo la rete del greco Charisteas (per lo più davanti a un Da Luz di Lisbona gremito in ogni ordine di posti) era ancor più fermamente convinto fosse proprio così. Lui che tifa per il Vitoria e pochi mesi prima si era sentito appagato sì per il successo del Porto di Mourinho in Coppa Campioni ma che tutto sommato non se l’era sentita di unirsi ai caroselli di Piazza Camões.
E non poteva certo credere che dopo i ritiri di Paulo Sousa, di Luis Figo e di o mestre Manuel Rui Costa il suo Portogallo potesse nuovamente fare il verso alle superpotenze calcistiche europee come i bambini tra le gambe degli adulti. Eppure ancora nel 2006 i lusitani protagonisti ai Mondiali tedeschi, sconfitti soltanto in semifinale da un acre dejavù griffato -ancora dal dischetto- Zinedine Zidane. «Non c’è altro da vedere» disse anche quella volta il Signor Raimundo Silva.
Eppure questa sera il Portogallo esordisce contro la Turchia nella sua settima partecipazione ai Campionati Europei di calcio (la quarta consecutiva). Bisogna vedere di nuovo quel che si è già visto, con il sole dove la prima volta pioveva, perché se nel 2004 Cristiano Ronaldo era una crisalide ingentilita da madre Eupalla e nel 2006 uno splendido esemplare di raffinata tecnica calcistica, oggi è diventato il giocatore più forte del mondo in cerca della definitiva consacrazione.
Totumque utinam! - il lamento di Teti dopo la morte del figlio Achille piè veloce; «Quando venni a saperlo…» - il risentimento di Alessandro il Grande per esser transitato in sella a Bucefalo di fianco alla fonte della vita eterna senza accorgersene; «Mas porque Nuno e Pauleta todos estes redes estão erradas!» l’inconsolato sconforto del Signor Raimundo Silva dopo le ordinarie sconcezze degli attaccanti portoghesi sotto porta…
Forse Cristiano -forte delle quarantaquattro reti stagionali- sarà in grado di risolvere l’ormai drammatico difetto di indicati centravanti lusitani invece di "limitarsi" a fare da abile surrogato, lui che esattamente un centravanti non è. O forse in quest’occasione Felipe Scolari (per il sesto anno alla guida della Portuguesa) sceglierà di giocare senza attaccanti di ruolo secondo la preziosa lezione della Roma modello Spalletti.
La batteria di centrocampo, ancora una volta di straordinario livello, presenta del resto giocatori di ispirata vena realizzativa e preziose soluzioni di inserimento con o cigano Quaresma (agli esordi nello Sporting partner proprio in fase offensiva di Ronaldo), Deco, Simăo Sabrosa e l’emergente Nani. Un altissimo coefficiente tecnico, lauto acconto di caviale e bollicine.
In difesa, a raccogliere la scomoda eredità di Fernando Couto e Jorge Costa (tutti d’accordo, non esattamente due campioni d’umorismo ma -è innegabile- più che validi difensori) Pepe, Carvalho, Bruno Alves (protagonista -insieme a Bosingwa, Quaresima e Meireles- della vittoria del titolo nazionale con il Porto) e Fernando Meira. Miguel e Paulo Ferreira saranno con ogni probabilità i due terzini, in mediana Joăo Moutinho -rivelazione dell’ultimo campionato portoghese con lo Sporting- giocherà in alternativa o in coppia con il prodigo Deco.
In attacco, insieme all’Apollon, Hugo Almeida (Werder Brema) e Nuno Gomez (bandiera del Benefica) sono valutati in buona forma mentre Helder Postiga, ex bambino prodigio del Porto sotto l’ala protettiva di Mourinho, ha definitivamente esaurito le scusanti a disposizione.
Il portiere Ricardo (in forza al Betis Sevilla) para i rigori -tanti- senza guanti e dalle parti di Futbolandia non occorre nient’altro per ottenere la massima approvazione.
Quante volte in definitva il Signor Raimundo Silva credette di aver visto tutto prima dei garofani rossi per le strade di Lisbona e quante altre prima che il Leviatano salvatore arrivasse dal villaggio di Fuchal -isola di Madeira- con la maglia numero sette a tracciare nuovi cammini.
Oggi bisogna ricominciare il viaggio.

1 commento:

Anonimo ha detto...

FORZA ITALIA!!!

Paolo