di Osvaldo Soriano
L'ultimo scontro divenne storico a causa del rigore. Lo stadio era tutto esaurito e lo erano anche i tetti delle case vicine e il paese aspettava che il Deportivo Belgrano, giocando in casa, replicasse almeno i sette gol dell'andata. Il giorno era fresco e assolato e le mele cominciavano a colorirsi sugli alberi. L'Estrella Polar aveva portato oltre cinquecento tifosi che presero d'assalto la tribuna e i pompieri dovettero tirar fuori gli idranti per farli stare calmi. L'arbitro che fischiò il rigore era Herminio Silva, un epilettico che vendeva biglietti della lotteria nel circolo locale, e tutti quanti capirono che si stava giocando il lavoro quando al quarantesimo del secondo tempo si era ancora sull'uno a uno e non aveva fischiato la massima punizione, anche se quelli del Deportivo Belgrano entravano a tuffo nell'aria dell'Estrella Polar e facevano capriole e salti mortali per impressionarlo. Sul pareggio la squadra locale era campione e Herminio Silva voleva conservare il rispetto di sè e non concedeva il rigore perchè non c'era fallo.
Ma al quarantaduesimo rimanemmo tutti a bocca aperta quando la mezz'ala sinistra dell'Estrella Polar infilò una punizione da molto lontano e portò la squadra ospite al due a uno. Allora sì che Herminio Silva pensò al suo lavoro e allungò la partita fino a quando Padìn entrò in area e appena gli si avicinò un difensore fischiò. Fece uscire dal fischietto un suono stridulo, imponente, e indicò il punto del rigore. A quell'epoca il luogo dell'esecuzione non era segnato con il dischetto bianco e bisognava contare dodici passi da uomo. Herminio Silva non riuscì nemmeno a raccolgiere il pallone perchè l'ala destra dell'Estrella Polar, Rivero, detto el Cholo, cioè il Meticcio, lo stese con un pugno sul naso. La rissa fu così lunga che scese la sera e non ci fu modo di sgomberare il campo nè di risvegliare Herminio Silva. Il commissario, con una lanterna accesa, sospese la partita e diede ordine di sparare in aria. Quella sera il comando militare decretò lo stato di emergenza, o qualcosa del genere, e fece preparare un treno per allontanare dal paese tutti quelli che non sembravano del posto.Secondo il tribunale della Lega, che venne riunito il martedì seguente, si dovevano giocare ancora venti secondi a partire dall'esecuzione del calcio di rigore, e quel match privato tra Constante Gauna, il cannoniere, e il Gato Diaz in porta, avrebbe avuto luogo la domenica dopo, sullo stesso campo, a cancelli chiusi. Così quel rigore durò una settimana ed è, se nessuno mi dimostra il contrario, il più lungo della storia.
continua...
sabato 20 ottobre 2007
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