domenica 9 dicembre 2007

L'ultimo verdetto

Con una piccola variazione sul tema, omaggio la boxe -passione di retaggio paterno- che la scorsa notte ha scritto una pagina importante della sua storia con l'incontro Mayweather-Hatton per il titolo superwelter, in appendice all'evento di sette mesi fa quando Mayweather ha ottenuto il sesto titolo pound for pound battendo Oscar De La Hoya.

La scorsa notte all'MGM di Las Vegas Nevada Floyd Mayweather Jr. -pugile trentenne di Grand Rapids- ha conservato il titolo mondiale WBC dei pesi superwelter battendo per ko tecnico alla decima ripresa lo sfidante britannico Ricky Hatton, alla prima sconfitta della carriera.
L'inglese di Manchester attacca fin dalla prima ripresa con una serie di buone combinazioni, ma i suoi colpi si infrangono sui guantoni dell'avversario o sfilano indolori ai lati del viso di Floyd, che al contrario va a segno nella terza usando il sinistro come tempestiva arma di anticipo e aprendo Hatton sopra l'occhio sinistro, poi alla quarta con due montanti destri. Mayweather è «troppo esperto, scaltro e di classe eccelsa per lasciarsi condizionare dal caos che gli scoppia intorno» (Massimo Lopes Pegna). Floyd "tira il fiato" nella quinta ripresa e nella sesta Hatton riceve una penalizzazione per un colpo dietro la nuca dell'avversario. Fine dei giochi: la seconda parte dell'incontro è un monologo di Mayweather con il consueto versatile repertorio, sintesi perfetta di disarmante agilità ed elegante potenza. Alla nona devastante uppercut di Mayweather e alla decima epilogo del Floyd Show con un chirurgico gancio sinistro che costringe Hatton sul sostegno del ring poi al tappeto e l'arbitro dopo il conteggio all'interruzione della sfida (Hatton si rialza all'ottavo secondo ma in avanzato stato confusionale), con lo statunitense già avanti 89-81 per i primi due giudici, 88-82 per il terzo.
Cala verosimilmente qui il sipario della fantastica carriera da imbattuto di Floyd Mayweather Jr. (39 vittorie in altrettanti incontri con 25 soluzioni prima del limite, a 49 c'è solo l'inarrivabile Marciano), il miglior pugile pound for pound di questa generazione, iridato in cinque diverse categorie (superpiuma, leggeri, superleggeri, welter e superwelter). Per Hatton invece prima sconfitta in carriera dopo 43 successi e la resa dei meriti all'avversario dopo le consuete -e a dire il vero, reciproche- bizze verbali della lunga vigilia e i musi duri in occasione della cerimonia del peso. Se Mayweather ridimensionerà le intenzioni di ritiro, l'attualità suggerisce il nome del portoricano Miguel Cotto -anch'egli ancora imbattuto- come prossimo pretendente alla cintura di un titolo da sempre di spettanza sudamericana.
Floyd Mayweather aveva conquistato la cintura superwelter lo scorso 6 maggio contro Oscar De La Hoya, vincendo per Split Decision dopo un incontro equilibrato ma con el Chico de Oro costretto a snaturare la sua boxe d'incontro per via della superiore stazza fisica, tenendo sempre ma senza efficacia il centro del ring. Ma la tattica elusiva e la maggiore pulizia dei colpi sancirono il verdetto dei cartellini dei giudici a favore di Mayweather.
L'ultimo responso spetta, quasi per intercessione divina, al maestro Rino Tommasi: «malgrado alcune riserve di ordine stilistico, nella sostanza il verdetto finale premia un grande campione e le sue qualità essenziali di qualità e precisione che fanno della boxe un'arte, non sempre nobile ma spesso sincera».

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